Io odio le musicassette

Iniziamo facendo outing: l’ultima cassetta che ho acquistato è quella di Nek, l’album dove c’era Se io non avessi te, 1998. Se adesso non vorrete proseguire con la lettura lo capisco, probabilmente lo farei anch’io; ma comprendetemi, avevo neanche tredici anni e venivo da un paesino della provincia profonda, mica sapevo che esistessero gli Exploited.

Tuttavia questo articolo verte inevitabilmente su qualcosa che viene dal passato, una specie di ritorno al futuro dei nostri giorni in formato analogico, e che quindi non si può esimere dal richiamare aneddoti provenienti dall’altro millennio.

Del resto la potenza della nostalgia è a pagina 1 del vademecum di ogni commerciante di emozioni e ci viene sfrontatamente gettata in faccia di continuo su qualsiasi intermezzo mediatico esistente, dai social alla tv. Un po’ di tempo fa mi sono imbattuto in questa foto campeggiante sull’account di radio2 “trafugata” dal profilo di Cremonini. E’ sfocata, fatta senza mettersi in posa e ritrae un momento di ordinaria quotidianità degli anni 90: le facce sbagliate, i capelli in disordine, una maglietta messa a caso perché tanto cosa vuoi che succeda proprio quel giorno? Eppure quanta forza, quante vibrazioni in un semplice clic, quanta intensità in un frammento inesplorato di passato che ritorna. Quanta bellezza nel vederci così diversi, così freschi, incoscienti, intenti a fare altro. La luce pessima e inadatta, la presa mossa e, appunto, sfocata, che incarna l’essenza del periodo. Certo, Cremonini, da buon marpione, ci appioppa una didascalia niente male: lo scatto rubato, la compagna di banco, la tequila in una mattina di fuga clandestina da scuola. Insomma un bel mix di coincidenze che azzanna la giugulare di ogni essere umano dotato di una sensibilità appena appena spiccata. Il buon Cesare ci marcia su, ma del resto le storie non devono essere completamente vere perché siano degne di essere raccontate. Se il ricamo la migliora, perché condannarlo? Cremonini è un cantastorie, mica un documentarista.

Tutto questo prolisso preambolo per arrivare a loro, al grande nemico: le musicassette. Molti artisti hanno ripreso a far uscire album anche su questo supporto e girellando in rete si scorge una certa bendisposizione a riguardo. Mesi fa mi sono imbattuto in un post sul gruppo di Discogs dove un tale aveva pubblicato una foto con il nuovo degli Arctic Monkeys proprio su questo formato. A pioggia, una marea di commenti, compresa una sorprendente osanna al formato cassetta e un’altrettanto inappropriata invettiva sui suddetti plausi. Pur non condividendo l’enfasi dell’autore del post non mi verrebbe certo da urlargli dietro; ma tant’è, (anche) questo è l’internet. Nell’epoca del ritorno del vinile e della musica solida, anche questo bistrattato oggetto fatto di nastro e plastica potrebbe resuscitare.

E allora mi sono chiesto: ma perché?
Non ho mai sopportato le musicassette.
Tralasciando il fatto che mi riportano indietro nel tempo, troppo indietro, quando la musica che transitava nelle mie orecchie era indecorosa (sentitevi E ti sento di Tony Blescia), erano e rimangono senza dubbio il peggior modo per ascoltare i dischi.
Quante volte su e giù con quei maledetti tasti coi triangolini per trovare la canzone desiderata? Quante imprecazioni per essere andati troppo avanti o troppo indietro? Quante volte si attorcigliava il nastro, trasformando un banale ascoltatore in un preciso mastro orologiaio bestemmiante dedito alla precisissima arte del reinserimento? Per non parlare delle povere copertine degli album, profanate in quei dieci centimetri che annichilivano qualsiasi velleità artistica dell’artwork. Ve lo immaginate Sergent Pepper su cassetta? E in quei 10 centimetri testi ridotti a caratteri microscopici che, nella migliore delle ipotesi, si dispiegavano in un papiro dalle mille pieghe difficilmente ricostruibile. Certo, c’erano anche degli innegabili vantaggi: ad esempio piratare un’audiocassetta o registrare le canzoni alla radio per formare una compilation era un gioco che anche i più imbranati riuscivano a fare.

Ma un qualsiasi confronto col vinile non sta in piedi, figuriamoci col cd. Ricordo che quando riuscii ad avere il mio primo lettore cd portatile, una specie di disco volante grigio, col pulsante per l’antishock(!) , ero un uomo, pardon, un ragazzo felice. Finalmente potevo andare diretto al sodo, riascoltare con un solo tocco ciò che volevo. Basta vane corse sulle bande magnetiche. Una semplice pressione e il gioco era fatto. Meraviglia. Finalmente le copertine visibili, finalmente qualcosa che suonava bene davvero, finalmente la possibilità di far sentire alla mia lei la canzone che volevo immediatamente, senza arrovellarmi goffamente per cercarla. Per i miei diciotto anni me ne feci regalare uno nuovo, azzurro, leggero e bellissimo.
Nulla da fare, le musicassette non possono farcela.

Ed ecco che torniamo alla nostalgia, l’unico motivo per cui esistono ancora. Perché quel suono di plastiche che sbattono tra loro, disperse e disordinate dentro uno zaino, ce l’abbiamo tutti impresso nella mente come testimonianza di un’epoca andata; un’epoca dove eravamo più leggeri. Perché tutti ne abbiamo rubata qualcuna ai genitori, e quelli sono diventati i nostri primi ascolti (che poi a qualcuno siano toccati i Pink Floyd e ad altri i Pooh è un’altra questione). Perché tutti abbiamo fatto una cassettina con le nostre canzoni preferite, ne abbiamo registrata una per la/il ragazzina/o che ci piaceva e gliel’abbiamo regalata. Ma la nostalgia, quella sana, finisce lì. Dura un attimo, qualche minuto, un paio d’ore, poco più. Giusto il tempo di un pensiero e un sorriso sul post di Cremonini.

Ma ora basta con le musicassette.

2 replies to “Io odio le musicassette

Lascia un commento

Felson

B r e v i v i a g g i s o n o r i

A-Rock

"Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore." (Bob Dylan)

La Linea Mason & Dixon

“Così tanta musica e così poco tempo!”

Lo Specchio Scuro

Diario musicale

Tracce di Jazz

from jazz-fans to jazz-fans

SentieriSelvaggi

Il cinema é un'invenzione del futuro

close-alt close collapse comment ellipsis expand gallery heart lock menu next pinned previous reply search share star